Reseña del libro "I Bianchi e i Blu (en Italiano)"
La ricetta di Dumas, come lo stesso autore afferma nell'introduzione, è di "resuscitare" un certo numero di anni della storia di Francia introducendovi personaggi di sua creazione e cercando di "innalzarli al livello" delle figure storiche vissute nell'epoca riportata alla luce. È così anche in questo romanzo, ove tra i personaggi immaginari possiamo citare Aurélie de Saint Amour, cortigiana dedita ai piaceri dell'amore, Diana de Fargas, eroina vendicatrice, il bel Coster de Saint Victor, amante della prima ma anche spasimante della seconda, i soldati Falou e Faraud espressione schietta del popolo. Ma I Bianchi e i Blu, forse, è anche il più storico di tutti i romanzi di A. Dumas. Esso copre un arco di storia francese dal dicembre 1793 al luglio 1999, ne rievoca i passaggi salienti e, pur non trascurando figure che oggi potremmo considerare di secondo piano (come tra i civili il letterato Charles Nodier, tra i politici il commissario del popolo Saint-Just e il direttore Barras, tra i militari i generali Pichegru, Hoche, Moreau e il vandeano Cadoudal) non può non dedicare un'attenzione particolare all'uomo destinato a sigillare con la sua impronta indelebile i primi anni del sec XIX: Napoleone Bonaparte. Anche quando l'argomento è storico, comunque, l'autore riesce a conservare al racconto (sono sempre parole di A. Dumas) "la poetica fantasia che rende la sua lettura più facile e attraente rispetto a quella della storia spoglia di ogni ornamento".